La concimazione

Ogni prato che si rispetti ha bisogno di concimazioni periodiche, ed è meglio per soddisfare questo bisogno periodico usare concimi bilanciati a lenta cessione . Troverete questi prodotti nei negozi locali per il giardinaggio.
Poiché questi prodotti rilasciano i vari formulati nel corso del tempo, piuttosto che tutto in una volta, concimare i prati permette loro di “mangiare” a proprio piacimento . Quando i nutrimenti vengono rilasciati, l’apparato radicale del vostro prato si riempie in ogni parte, privando semi di piante infestanti di un luogo dove germogliare. Naturalmente, come un sostituto per tutto questo, si può ricorrere a fertilizzanti organici con compost in primavera e in autunno.

Ci sono diverse ditte produttrici , di concime ma qui non siamo a fare pubblicita’.
Il sistema da me personalmente usato e che mi ha dato risultati ottimi e’ un programma in quattro parti per concimare i prati. L’orario dipende da dove vivi e il tuo tipo di prato, ma, come un esempio, ecco il calendario di un prato della zona di Roma,(scusate ma io faccio il giardiniere a Roma anche se mi sposto anche molto fuori ) soprattutto composto da una miscela di oietto, e festuca: Esempio di Programma per la concimazione Prati Applicare un concime con un alto valore di azoto intorno al 30% in marzo .Scendere poi con un concime sempre a lenta cessionedei 3 elementi principali azoto fosforo e potassio in giugno e infine a settembre un ultima concimazione. Prima di concimare i prati con questi prodotti, leggere le istruzioni sul sacchetto con cura (o chiedere a qualcuno in negozio per i dettagli).

Un determinato prodotto può non essere adatto per il tipo di erba. Allo stesso modo, quando si applica fertilizzanti, seguire le indicazioni in modo esplicito, per quanto riguarda la quantità da applicare, la frequenza con cui deve essere applicato, e quali condizioni devono essere rispettate.Un consiglio: non pensate di concimare a mano a spaglio il concime, ma fornitevi di un distributore meccanico, avrete una piccola spesa in piu ma sicuramente un risultato migliore.Un’altra cosa, non lasciate lo spandiconcime sul prato e non riempitelo troppo potreste avere brutte sorprese.

Scegliere concimi di elevata qualità ed efficienza
La concimazione riveste un ruolo chiave nella tecnica agronomica e deve essere valutata molto attentamente da parte dell’azienda agricola che voglia ottenere produzioni soddisfacenti ma soprattutto elevata qualità dei prodotti.
Una concimazione razionale e mirata richiede la conoscenza approfondita del sistema suolo-pianta e strategie di applicazione in grado di soddisfare le esigenze nutritive della vite e delle piante da frutto tenendo presente la crescita e l’attività dell’apparato radicale in tutte le fasi del ciclo. Un razionale apporto di elementi minerali è indispensabile per mantenere un adeguato livello di fertilità nel terreno e ottimizzare l’efficienza produttiva. La scelta di non concimare o di limitare gli apporti alla via fogliare porta nel tempo alla riduzione della fertilità del suolo e all’incapacità di supportare i livelli produttivi e qualitativi desiderati.

La concimazione post-raccolta risponde alle esigenze della pianta

Dalla ripresa vegetativa fino alla fioritura l’assorbimento dei nutrienti, in particolare dell’azoto, è modesto: l’accrescimento delle foglie e dei germogli avviene a spese delle sostanze di riserva accumulate negli organi legnosi durante l’autunno precedente. L’azoto assorbito in primavera viene utilizzato più avanti, prevalentemente per l’accrescimento dei germogli e dei frutticini allegati. Nel periodo che precede la dormienza invernale, dopo la raccolta, la pianta assorbe attivamente gli elementi per reintegrare le riserve negli organi legnosi. Dopo l’inverno tali riserve saranno prontamente rimesse in circolo per supportare la ripresa vegetativa. Il periodo post-raccolta è il migliore, verosimilmente, anche per le condizioni meteorologiche: le temperature autunnali consentono l’attività fotosintetica e radicale e il livello di umidità del suolo è sufficiente a svolgere regolarmente i processi di assorbimento fino alla caduta delle foglie. E’ in autunno, quindi, il momento ideale per fornire alla pianta tutti gli elementi essenzia

La concimazione autunnale ha, dunque, come principale obiettivo e motivazione, l’incremento delle sostanze di riserva che copriranno le esigenze fino a fioritura inoltrata. Un altro importante beneficio è la maggiore resistenza alle gelate collegata all’incremento di sali nella linfa.

POLIGEN W3, membrana di rivestimento autorizzata dalla legge

POLIGEN W3 è un polimero di rivestimento elastico dei granuli, che si distingue per l’efficacia nel rilascio programmato delle sostanze nutritive, che avviene in funzione della temperatura in sintonia con le esigenze delle piante. Quando l’acqua penetra attraverso il rivestimento all’interno dei granuli, le sostanze nutritive si sciolgono formando una soluzione che viene rilasciata in maniera programmata attraverso i micro pori della membrana di POLIGEN W3.

La regolarità e l’omogeneità della copertura garantiscono l’elevata sicurezza d’impiego e la completa fuoriuscita degli elementi nutritivi in circa 80–100 giorni. Essendo elastica, la membrana di POLIGEN W3 è resistente alle rotture e non subisce danni in seguito all’ azione dei mezzi meccanici o al calpestamento; inoltre non è sensibile al gelo e agli sbalzi di temperatura: anche variazioni molto forti, fino a -20°C, non hanno alcun influsso sulla qualità del prodotto.

L’azione sinergica garantisce l’efficacia

Nei fertilizzanti DuraTec®, il 25% dei granuli sono ricoperti con POLIGEN W3, mentre il restante 75% è trattato con l’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP, per offrire una molteplicità di vantaggi:

· Cessione prolungata e programmata dell’azoto, dei macro e dei microelementi,

· con riduzione delle perdite e dei rischi dovuti a eccessiva disponibilità dei nutrienti;

- Massima efficienza fertilizzante, incrementi di resa e qualità delle produzioni;

- Riduzione dei dosaggi e del numero di applicazioni con maggiore flessibilità d’utilizzo;

- Copertura dei fabbisogni durante tutto il ciclo colturale;

· Migliore assorbimento dei microelementi e del fosforo grazie all’effetto acidificante

· sulla rizosfera; Ridotto impatto ambientale.

 

Gestire al meglio l’azoto

La gestione dell’azoto è la più delicata e rischiosa se condotta in modo approssimativo: la tecnica di concimazione deve permettere di assecondare il più possibile l’andamento delle asportazioni azotate dei fruttiferi e la loro distribuzione nel corso dell’anno mantenendo un livello adeguato durante tutto il ciclo della coltura ed evitando eccessive disponibilità di azoto in primavera. L’apporto di tutto l’azoto in forma prontamente assimilabile all’uscita dall’inverno rischia di allungare il ciclo vegetativo e induce eccessivo lussureggiamento vegetativo con effetti negativi sull’epoca di maturazione e sulla qualità dei frutti.

Nelle applicazioni autunnali l’azoto deve essere somministrato quando le foglie sono ancora attive dal punto di vista fotosintetico, quindi in grado di fornire l’energia necessaria per l’assimilazione dell’azoto assorbito: 30-40 giorni prima della caduta delle foglie si applica circa 1/3 del fabbisogno d’azoto; la restante quota sarà applicata in primavera.

Le dosi complessive terranno conto della specie, del portinnesto, dell’obiettivo di resa, della fertilità del terreno e delle condizioni climatiche. Se le esigenze sono contenute ci si può limitare ad un unico intervento, ma i risultati più soddisfacenti si ottengono con una distribuzione frazionata dell’azoto.

Ottenere il massimo dalla concimazione autunnale con i concimi a lenta cessione

Per ottenere la massima efficacia nella concimazione autunnale post-raccolta la Divisione COMPO Expert di K+S Agricoltura Spa, mette a disposizione Nitrophoska® Gold®, un concime formulato appositamente per massimizzare i vantaggi della concimazione autunnale dei fruttiferi e della vite. È un concime complesso NPK 15-9-15, ben bilanciato, di rapida e completa solubilità, contenente una parte di azoto a pronto effetto ed una parte di azoto a cessione controllata da ISODUR® (isobutilidendiurea), azoto ad alta efficienza: l’azoto di ISODUR® è rilasciato gradualmente nel tempo e costituisce nel terreno una vera e propria riserva azotata non dilavabile adeguata a soddisfare le esigenze delle fasi successive. Il potassio interamente da solfato, la presenza di magnesio, zolfo e microelementi essenziali come Fe, Mn e B fanno di Nitrophoska® Gold® il concime ideale per la concimazione autunnale.

Nelle sperimentazioni ISODUR® è risultata la forma che garantisce la più alta percentuale di azoto effettivamente utilizzato dalla coltura rispetto a quello perso per dilavamento: si garantisce così la massima efficienza fertilizzante e la certezza che la spesa sostenuta si traduca in effettiva energia per il frutteto, rispettando al contempo le sempre più stringenti esigenze di protezione ambientale.

 

COMPO Expert, divisione di K+S Agricoltura Spa, multinazionale leader nel settore dei fertilizzanti speciali, si distingue da sempre per la continua ricerca di soluzioni innovative per la gestione dei nutrienti, capaci di migliorare l’efficienza delle concimazioni ed aumentare le rese delle produzioni nel rispetto dell’ambiente.
I concimi della linea DuraTec® sono la risposta più innovativa in termini di nutrizione vegetale e sostenibilità ambientale perché riuniscono in un unico
prodotto le due tecnologie più avanzate introdotte in questi anni da Compo nel campo dei fertilizzanti: la tecnologia NET (Nitrogen Efficient Technology) con
azoto ammoniacale stabilizzato mediante l’inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP e la tecnologia di cessione controllata dei nutrienti tramite POLIGEN W3, una
membrana di rivestimento dei granuli riconosciuta e autorizzata dalla legge sui fertilizzanti.

Ridotte perdite di azoto per dilavamento e volatilizzazione

La tecnologia NET si basa sulla stabilizzazione dell’azoto ammoniacale tramite l’effetto inibente svolto nel terreno dal 3,4 DMPP sui batteri del genere
Nitrosomonas. In presenza di 3,4 DMPP il processo di trasformazione dell’azoto ammoniacale in azoto nitrico, che normalmente si compie grazie all’azione
dei batteri Nitrosomonas in un lasso di tempo compreso tra 1 e 8 giorni, subisce un rallentamento di alcune settimane. Nel terreno l’azoto ammoniacale è trattenuto
dal complesso di scambio cationico e non subisce perdite per lisciviazione e volatilizzazione, al contrario di quanto avviene per l’azoto nitrico, soggetto a dilavamento e denitrificazione. La disponibilit�
di azoto per l’assorbimento delle colture è quindi massima, poiché minime sono le perdite, e si protrae nel tempo per diverse settimane, assicurando un apporto
bilanciato e costante negli intervalli tra le successive concimazioni, in modo da soddisfare le necessità della coltura in ogni fase fenologica e garantire un maggiore
equilibrio vegeto-produttivo. La maggior disponibilità di azoto ammoniacale nel terreno comporta inoltre benefici per il metabolismo energetico della coltura e, acidificando la rizosfera, incrementa
l’assimilabilità del fosforo, del ferro e degli altri microelementi con migliori condizioni di sviluppo e di crescita della coltura.

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